Sviluppo della filiera Foresta Legno
La segagione del legname ieri ed oggi
La segagione del legname ieri ed oggi
Il Consorzio Legno Veneto/Rete Innovativa “Foresta Oro Veneto” ed il Centro Consorzi, aderendo all’invito del Consorzio Centro Storico di Belluno, hanno voluto offrire un contributo, tramite un evento di approfondimento storico e tecnico-scientifico, nell’ambito di BELLUNO: CITTA’ DEL LEGNO. Così giovedì 9 novembre scorso presso l’Hurban Hub di Piazzetta Angelina Zampieri, in centro città a Belluno, si è tenuto un incontro/seminario sullo “Sviluppo della filiera Foresta Legno – segagione del legname ieri ed oggi”.
Ha aperto l’incontro il saluto agli intervenuti del Presidente del Centro Consorzi Christian Triches che ha ringraziato gli autorevoli relatori presenti e ha ricordato come il Centro Consorzi abbia sempre avuto una particolare attenzione per il mondo del legno e della sua lavorazione come attestato dalla Scuola del legno.
Il convegno, nel 60° anniversario della tragedia del Vajont ha voluto, attraverso il recupero della memoria delle attività di segagione del legname, nel longaronese lungo l’asta del Piave, nel Comune di Sedico lungo il Cordevole e nell’Alpago/Cansiglio, “pensare al futuro guardando al presente senza dimenticare le radici del passato: la storia della segagione, per sviluppare la filiera corta del legno locale ripartendo dalle segherie”.
Hanno aderito, oltre al Presidente del Centro Consorzi Christian Triches, la Responsabile dell’Ufficio Categoria dell’APPIA-CNA di Belluno dr.ssa Marta Poletti, il Direttore della Confederazione Italiana Agricoltori di Belluno Fabrizio Bez, il Presidente dell’Associazione Fameja dei Zatèr e Menadàs de la Piave Sergio Furlan con il Vice Presidente Arnaldo Olivier ed in collegamento on-line il dr. Alvise Rossi della Regione del Veneto responsabile del Programma Operativo “Spazio Alpino” e della cooperazione territoriale e delle macro strategie europee con il programma “EUSALP” della Direzione Regionale della Programmazione Unitaria. Per il Presidente del Consorzio Legno Veneto/Rete Innovativa “Foresta Oro Veneto” Enzo Bozza, che non ha potuto partecipare per motivate ragioni di salute, è stato letto, dal segretario Piero Balanza, il suo saluto scritto che aveva fatto pervenire.
Interessante l’intervento di Giuseppe Vazza, importante storico locale del territorio longaronese autore di diverse pubblicazioni, membro dell’Associazione Fameja dei Zatèr e Menadàs de la Piave; che è intervenuto in collegamento on-line. Figlio di falegname, ha lavorato per alcuni anni come garzone nell’importante segheria Protti di Longarone, è stato testimone oculare della tragedia del Vajont, dramma che ha distrutto tutte le attività produttive della valle e ha seguito le fasi della rinascita e ricostruzione del sistema imprenditoriale locale, che purtroppo non ha contemplato il rilancio delle segherie, in quanto il sistema di industrializzazione bellunese orientò la sua azione prevalentemente sul sostegno e valorizzazione delle attività manifatturiere e dell’occhialeria.
Vazza si è soffermato sulla storia delle segherie di Longarone che, a fine Ottocento primi del novecento, rappresentavano una delle attività più fiorenti del territorio (segherie Malcom, Viel, Protti, Teza, Lazzaris, ecc.), per la prima lavorazione del pregiato materiale legnoso proveniente dall’importante foresta di Cajada tramite trasporto con carri e dalle foreste del Cadore tramite la fluitazione dei tronchi lungo l’asta del Piave
È seguita la puntuale ed apprezzata relazione di Gianni De Vecchi, maestro ed importante storico locale del territorio del Comune di Sedico, è autore di diverse pubblicazioni di storia di questa zona fra le quali “LA VIA DEL FIUME DALLE DOLOMITI A VENEZIA” pubblicato nel 1993 e ristampato più volte, libro che riporta materiale fondamentale utile per capire quanto fondamentale fosse per la provincia di Belluno e per il Veneto l’industria di trasformazione del legname.
Anche lui figlio di falegname, ha raccontato che i primi anni della sua vita li ha vissuti a Sedico in una casa adiacente ad una segheria, per cui la sua fanciullezza, l’ha trascorsa in mezzo alle tavole ed alle travi di legno segati nell’opificio. In particolare, si è soffermato sulle segherie di Meli di Sedico che lavoravano i tronchi provenienti dall’Agordino lungo il Cordevole, dello sviluppo delle falegnamerie sedicensi e l’istituzione della prima Scuola del Legno avviata dal Consorzio Provinciale per l’Istruzione Tecnica di Belluno poi, per 40 anni, gestita all’inizio dalla Comunità Montana Bellunese e dopo dal Centro Consorzi.
Breve, ma efficace l’intervento di Luciano Saviane, persona stimata e conosciuta, noto imprenditore bellunese titolare della ditta Industria Legnami Saviane F.lli di Pompeo srl. La sua grande determinazione e la passione per il comparto legno, trasmessagli dal papà Giovanni e dagli zii Santo e Vittorio, fondatori dell’azienda operante ininterrottamente con successo dal 1945, ha spinto Luciano a dare negli anni il suo apporto di competenza ed esperienza per l’affermazione e lo sviluppo della filiera foresta-legno veneta. Luciano recentemente non si è sottratto all’impegno di rappresentare anche per un periodo il Consorzio Legno Veneto, per proseguire nelle attività di sviluppo e miglioramento del posizionamento della filiera. Insieme alla sua grande famiglia Luciano, già a suo tempo Presidente per un periodo degli industriali del legno di Confindustria Dolomiti, è stato socio di Federlegno, Vice Presidente del Consorzio Gestione Forestale (CO.GE.FOR.) dell’Alpago ed insieme a grandi amici come il prof. Raffaele Cavalli, il prof. Davide Pettenella ed il dr. Angelo Funes Nova, è stato in prima linea a difesa dei valori connessi alla propria terra ed a ciò che essa esprime, come lo sono i legnami di pregio delle foreste locali, che acquista per le sue lavorazioni. La sua è un’industria rispettosa degli equilibri della natura e del legno che lavora e trasforma con processi di segagione, essicazione, lavorazione e stoccaggio, per l’ottenimento di importanti prodotti di carpenteria per la realizzazione di tetti e case in legno, applicando standard produttivi elevati che offrono garanzie di qualità e sicurezza del prodotto CE e PEFC. La ditta si annovera tra i fondatori del Consorzio Progetto Legno Veneto.
Particolarmente seguita è stata la relazione del commendator Angelo Funes Nova, è un’autorità tecnico-scientifica indiscussa, nella conoscenza del legno, esperto, ricercatore e divulgatore, laureato Honoris Causa in scienze forestali all’Università di Padova, imprenditore già titolare di una “legnameria” a Puos d’Alpago oggi ormai chiusa; è stato l’autore di diversi scritti e di un importante libro “Il legno così com’è” saggio sul legno, sulla sua struttura, sul metabolismo dell’albero, sulla composizione del legno; e ancora, poi, sulle malattie e difetti e sulla corretta gestione dei boschi bellunesi. Già da bambino raccoglieva campioni di faggio o abete nelle foreste del Cansiglio e del Cadore. Oggi, da collezionista, possiede una delle più complete raccolte di specie legnose d’Italia (xiloteca). Nei vari eventi di presentazione del libro è stato sempre ricordato che il legno è una materia prima che traccia, in sintesi, la storia dell’uomo: perché dal legno lavorabile, resistente e leggero vengono la palafitta, la canoa, l’arco e le frecce, la leva e il fuoco. Le civiltà si sono sviluppate spesso in proporzione alla disponibilità di legname. E anche oggi non si può immaginare l’uomo senza quel legno per cui Leonardo disegnò la cosiddetta sega veneziana macchina meravigliosa, usata nel territorio della Serenissima e non solo, che ha resistito nell’uso dal 1500 fino al 1950. Per 15 anni Angelo è stato presidente del settore all’interno dell’Associazione industriali della provincia di Belluno e per tre ha ricoperto la carica di vicepresidente nazionale delle segherie, oggi Presidente onorario di Confindustria Dolomiti.
In questi due ultimi interventi sono state illustrate le esperienze di approvvigionamento del legname dal Cansiglio e di gestione forestale del territorio bellunese con l’uso di antichi strumenti.
Ha chiuso il convegno l’intervento di ampio profilo tecnico del prof. DAVIDE MATTEO PETTENELLA che, come noto, è il massimo esperto scientifico in materia di economia forestale e più in generale su tutta la filiera foresta-legno. Professore ordinario del Dipartimento Territorio e Sistemi Agroforestali dell’Università di Padova, ricopre molteplici ed importantissimi incarichi a livello accademico e scientifico nazionale ed internazionale, tra cui la recente nomina di Presidente del Cluster nazionale Italia Foresta Legno. Molto vasto il suo curriculum che sottolinea il suo altissimo valore come ricercatore e consulente a livello mondiale in vari progetti per lo sviluppo e la gestione forestale. Tra l’altro ha ricevuto due lauree Honoris Causa presso la National Forestry University of Ukraine di Leopoli e l’University di Suceava (ROM).
Il prof. Pettenella, dopo il ricordo della storica economia forestale e della prima lavorazione locale, si è soffermato, con dati cifre e valutazioni relative, sulla situazione delle segherie e delle opportunità del loro rilancio per lo sviluppo attuale della filiera e sui dati del nuovo programma forestale regionale previsto dalla strategia forestale nazionale.
I numerosi applausi dei presenti hanno sottolineato la levatura dei relatori, l’interesse per i temi trattati e il successo dell’incontro.
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