FIERA E FESTIVAL DELLE FORESTE 2021 – CANSIGLIO

Anche quest’anno il Consorzio Legno Veneto parteciperà nel mese di settembre 2021 alla 3^ edizione della Fiera & Festival delle Foreste che verrà organizzata tutta in Cansiglio con la regia  del Comitato Tecnico Scientifico  di Longarone Fiere, Boster Nord Est e Veneto Agricoltura.

Come già avvenuto nel 2020, purtroppo, è necessario tener conto delle restrizioni imposte dalla gestione della pandemia Covid-19, il che rende particolarmente impegnativa la pianificazione dell’evento da parte dell’organizzazione. Infatti è stato deciso che, l’edizione 2021, oltre al potenziamento della diffusione in digitale, si svolgerà in Cansiglio, all’aperto per la parte relativa ai cantieri dimostrativi e per l’esposizione della meccanizzazione forestale e nell’hangar ex-militare per lo svolgimento dei convegni, workshop, laboratori indirizzati al mondo istituzionale, associativo, della formazione e ricerca.

Il Gruppo di Coordinamento Legno di Sedico quest’anno si propone di attuare un’iniziativa pratico-interattiva con un mirato evento tecnico. Il tema dal titolo “Edifici multipiano in legno: l’esperienza europea del progetto BIGWOOD” sarà incentrato sugli edifici multipiano in legno. Verrà svolto un workshop, di presentazione del progetto “INTERREG IT-AUT BIGWOOD”, con eventuale partecipazione dei partner di progetto,  ovvero i rappresentanti del Corso di Laurea Professionalizzante in Ingegneria del Legno della Libera Università di Bolzano ed il gruppo degli austriaci della proHolz Tirol e dell’Università di Innsbruck. Durante l’evento sarà montato ed esibito il mock-up (modello) in scala 1:5 di un edificio multipiano realizzato dalla Scuola del Legno del Centro Consorzi, con la simultanea esposizione di un corollario di relazioni tecniche, dal taglio molto pratico, relative alle costruzioni in legno di grosse volumetrie.

BIGWOOD – MOCKUP 1:20

Anche i lavori di realizzazione del mock-up 1:20 procedono spediti. Ormai la struttura principale del modellino realizzato con stampa laser e stampante 3D è praticamente ultimata.

Gli edifici in legno vedono un trend in crescita in tutto il mondo e si sono già affermati dal punto di vista ecologico. Nel settore dell’edilizia a più piani, tuttavia, in tutto il paese la fiducia nel legno come materiale da costruzione è ancora molto limitata. Il progetto “Bigwood” si concentra infatti sulla creazione di una rete sovraregionale per superare i pregiudizi e le barriere che esistono contro l’edilizia multipiano e di grandi volumi in legno.

Per saperne di più su BIGWOOD https://bigwood.projects.unibz.it/

Per seguire gli aggiornamenti del progetto https://www.facebook.com/BigwoodInterreg

 

Tra le attività che vengono portate avanti nell’ambito del progetto vi è la progettazione e la realizzazione, a carico di Centro Consorzi, di due modellini, uno in scala 1:5 e uno 1:20. Al FabLab toccherà invece la parte di realizzazione del modello 1:20, mentre la Scuola del Legno è coinvolta nel processo di ideazione, progettazione e realizzazione del modello più grande in scala 1:5. Il modello dovrà rappresentare le principali tecniche costruttive sotto l’aspetto strutturale dell’edilizia in legno. Lo stesso verrà presentato durante la 3^ edizione della Fiera & Festival delle Foreste che si terrà in Cansiglio con la regia  di Longarone Fiere e Boster Nord Est .

Per saperne di più su BIGWOOD https://bigwood.projects.unibz.it/

Per seguire gli aggiornamenti del progetto https://www.facebook.com/BigwoodInterreg

COMPLETATI I CORSI PER OPERATORI FORESTALI PER ISCRIZIONE ALL’ALBO REGIONALE

Nel periodo invernale 2020/2021 il Centro Consorzi con il dott. D’Incà Gabriele, in collaborazione con il Consorzio Legno Veneto, ha organizzato due nuovi corsi  base e avanzato per operatori forestali per l’ottenimento dell’idoneità tecnico–professionale necessaria al conseguimento del “nuovo patentino forestale” per l’iscrizione all’Albo di cui alla DGR n. 296 del 15/3/2016 e del Decreto n. 84 del 24/5/2016, dopo i primi tre effettuati già dal 2016 al 2019 in Cansiglio,  a San Vito di Cadore ed in Comelico. Nonostante le avverse condizioni meteo del mese di dicembre 2020 e di inizio gennaio 2021 e le copiose nevicate, combinate alle limitazioni dovute al contenimento dell’emergenza Covid-19, i corsi si sono svolti regolarmente anche se con necessarie modifiche ai calendari prefissati per consentire lo svolgimento delle prove pratiche in bosco per l’addestramento degli allievi iscritti. I partecipanti giovani boscaioli sono stati 10 per il corso base ed avanzato finanziato dall’AVEPA e 6 per il secondo corso costituito da un gruppo di boscaioli già esperti provenienti da fuori regione.

Un ringraziamento particolare ai docenti della parte teorica dott. Giuseppe Menegus, dott. Enrico De Martini, dott. Giorgio Pielli e dott. Francesco De Stefanis, ai docenti delle lezioni di addestramento in bosco Giacomo Filippo Pronello, Pietro Matteo Pronello e Aurelio Faggio, unitamente al coordinatore del corso dott. Antonio Bortoluzzi ed ai responsabili di Veneto Agricoltura in Cansiglio che hanno concesso i lotti per le prove pratiche.  Il sincero ringraziamento va esteso anche alla dott.ssa Isabella Pasutto, al dott. Gianmaria Sommavilla e al dott.  Ruggero Ciotti della Direzione ADG e Foreste U.O. Foreste e Selvicoltura della Regione Veneto per il sostegno e la piena collaborazione offerta per la miglior riuscita dei corsi, nonchè per il supporto nella fase di espletamento degli esami. In futuro sono programmati altri corsi rivolti agli addetti del settore forestale per la loro qualifica e prevenzione della sicurezza nell’uso di attrezzature specifiche (es. teleferiche, verricelli, trattori, escavatori, ecc.).

L’ECONOMIA CIRCOLARE ITALIANA PER IL NEXT GENERATION EU

L’ECONOMIA CIRCOLARE ITALIANA PER IL NEXT GENERATION EU

 

La Fondazione Symbola pubblica il dossier sull’economia circolare in Italia in rapporto al piano d’investimenti senza precedente del Next Gewneration EU. Si riporta sotto un estratto del CS. Il dossier interno è disponibile su richiesta direttamente sul sito della Fondazione.

“20 marzo 2021. L’Italia è il paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti pari al 79% con una incidenza più che doppia rispetto alla media UE e ben superiore a tutti gli altri grandi paesi europei (la Francia è al 56%, il Regno Unito al 50%, la Germania al 43%). Non solo.

L’Italia è anche uno dei pochi paesi europei che dal 2010 al 2018 – nonostante un tasso di riciclo già elevato – ha comunque migliorato le sue prestazioni (+8,7%). Nel riciclo industriale delle cosiddette frazioni riciclabili classiche (acciaio, alluminio, carta, vetro, plastica, legno, tessili) ed è il paese europeo con la maggiore capacità di riciclo anche in valore assoluto, superiore alla stessa Germania.

A differenza di altri grandi paesi europei, l’Italia è un importatore netto di materie seconde ed ha esportazioni molto contenute sia di plastiche che di carta. L’intera filiera del riciclo – dalla raccolta alla preparazione fino al riciclo industriale – in termini economici ed occupazionali, vale complessivamente oltre 70 miliardi di euro di fatturato, 14,2 miliardi di valore aggiunto e oltre 213.000 occupati. Il recupero di materia nei cicli produttivi permette un risparmio annuo pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate di CO2. L’insieme delle emissioni di CO2eq evitate (dirette e indirette) attraverso il riciclo di materia operato in Italia vale l’85% delle emissioni dirette di gas climalteranti generate dalla produzione elettrica dell’Italia (63 Mt di CO2eq dal riciclo contro 74,5 Mt CO2eq dalla produzione elettrica 2020).

Il sistema cartario è uno dei settori industriali leader nell’economia circolare, nell’uso di risorse rinnovabili e nella capacità di riciclo. Riciclo, economia circolare e uso di materiali rinnovabili rappresentano uno strumento fondamentale anche per conseguire obbiettivi di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni di CO2 come raccontiamo nel dossier “L’economia circolare italiana per il Next Generation EU” realizzato da Fondazione Symbola e Comieco. Il dossier è stato introdotto questa mattina dai portavoce del Manifesto di Assisi Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, Padre Enzo Fortunato, direttore Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, con la partecipazione del Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. Hanno partecipato Catia Bastioli, Amministratore Delegato Novamont; Duccio Bianchi Fondatore Ambiente Italia; Innocenzo Cipolletta Presidente ASSONIME; Carlo Montalbetti Direttore Generale Comieco; Girolamo Marchi Presidente della Federazione Carta e Grafica, Maria Cristina Piovesana Vicepresidente Confindustria con delega alla sostenibilità; Luca Ruini Presidente Conai; Francesco Starace Amministratore Delegato Enel; Patrizia Toia Vicepresidente Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia Parlamento Europeo. Ha coordinato i lavori Paola Pierotti, Architetto, giornalista PPAN.”

Versione integrale disponibile al seguente link:

https://www.symbola.net/wp-content/uploads/2021/03/ComunicatoStampa20Marzo2021Symbola_Comieco-002NEW.pdf

SINERGIE TRA IL SISTEMA DELLE IMPRESE DEL SETTORE LEGNO-ARREDO ED IL MONDO DELLA FORMAZIONE

SINERGIE TRA IL SISTEMA DELLE IMPRESE DEL SETTORE LEGNO-ARREDO ED IL MONDO DELLA FORMAZIONE

(scuole professionali, istituti tecnici e corsi universitari in ingegneria del legno)

Il Consorzio Legno Veneto ha avviato un’attività di indagine e monitoraggio sull’andamento occupazionale nel comparto legno del Veneto. La situazione generale notoriamente, è condizionata dalle negative dinamiche sociali ed economiche mondiali dovute alla diffusione dell’epidemia del Covid-19, che sta inevitabilmente e profondamente modificando la vita di ogni persona e delle imprese, aggravando quotidianamente i dati del grave recesso in atto. Ciononostante si registrano delle indicazioni in controtendenza – come riportato da fonti statistiche e da stampa specializzata – per quanto riguarda il settore legno-arredo.  Infatti appare sufficientemente chiara la “tenuta di comparto e l’interesse dei mercati verso i prodotti manifatturieri made in Italy che ovviamente necessitano di figure imprenditoriali, di tecnici, di maestranze e manodopera sempre più specializzata, capace di lavorare il legno e con capacità nell’uso di macchine a controllo numerico e software di ultima generazione”. È quindi evidente la necessità di creare e/o consolidare i presupposti per un coordinamento che integri la filiera industriale e la formazione specialistica nel comparto legno-arredo. A tal riguardo il Consorzio Legno Veneto intende mettere a sistema aziende e scuole del territorio tramite possibili collaborazioni con istituti professionali, istituti tecnici e università; in particolare con quest’ultime che possano offrire corsi di laurea professionalizzanti in Ingegneria del Legno, rappresentando quindi uno sbocco per i giovani che intendono intraprendere un’attività di alto profilo nel settore legno e nel suo utilizzo in edilizia.

Il Consorzio Legno Veneto tramite le proprie aziende associate è, in tal senso, disponibile a valutare la possibilità di avviare stage, progetti di ricerca e conseguentemente opportunità occupazionali per giovani qualificati, diplomati e/o laureati, il tutto tramite progetti condivisi con le citate Scuole Professionali, gli Istituti Tecnici e con i Corsi Universitari specifici. Va evidenziato che, allo scopo, è all’approvazione del Consiglio di Facoltà la convenzione di partenariato con la Libera Università di Bolzano per il corso di laurea professionalizzante L-9 in Ingegneria del Legno.

Il Consorzio Legno Veneto ha incontrato il dr. Nicola Dall’Acqua nuovo Direttore di Veneto Agricoltura

Il Consorzio Legno Veneto, il 16 marzo scorso, ha incontrato, tramite un collegamento on-line, il dr. Nicola Dall’Acqua nuovo Direttore dell’Agenzia Veneta per l’Innovazione del Settore Primario (Veneto Agricoltura).  Il Presidente del Consorzio Enzo Bozza  ed il segretario Piero Balanza, che hanno consegnato via e-mail anche un documento di proposta relativo ad alcune strategie applicabili nel sistema legno della Regione Veneto e della Provincia di Belluno accompagnato dal disciplinare del marchio  collettivo “Legno Veneto”,  hanno colto l’occasione per porgere al dr. Dall’Acqua le più sincere congratulazioni per la sua recente nomina, nonchè per presentare  le finalità e le attività svolte dal Consorzio;  al riguardo, particolare  interesse ha suscitato nel Direttore la descrizione delle azioni attuate a favore della filiera del legno con il progetto  di ricerca ed innovazione denominato “CORE-WOOD”, approvato dalla Regione e in fase di conclusione a cura della Rete Innovativa Regionale “Foresta Oro Veneto” di cui il Consorzio è il soggetto giuridico ed amministrativo delegato.  Altri temi sui quali dr. Dall’Acqua si è soffermato, chiedendo un approfondimento, sono stati il progetto di costituzione di Consorzi Forestali in Veneto, la valorizzazione del marchio depositato e registrato e, non da ultimo, quello del necessario coordinamento tra i vari attori del sistema istituzionale e di rappresentanza della filiera regionale del legno. Al riguardo, lo stesso Direttore si è impegnato a valorizzare il tavolo di concertazione del comparto ritenendo, tra gli altri, anche il Consorzio Legno Veneto un affidabile e significativo interlocutore della filiera. All’incontro hanno partecipato anche il dr. Giustino Mezzalira di Veneto Agricoltura, quale autorevole esperto del mondo forestale, già rappresentante dell’Agenzia nel Consiglio Direttivo del Consorzio ed il Consigliere del Consorzio dr. Michele Talo, che è intervenuto anche in veste di Direttore del Centro Consorzi/Scuola del Legno di Sedico. A conclusione della riunione tutti si sono dichiarati soddisfatti con l’auspicio che, in breve tempo ed in presenza dopo la pandemia Covid-19, ci si possa incontrare per fare sintesi delle idee e delle proposte, iniziando a programmare le necessarie azioni,  utili per il rilancio del settore foresta-legno regionale, alla luce dei prossimi appuntamenti  e delle risorse che saranno messe a disposizione con il nuovo PSR, il Green Deal ed il Recovery Plan italiano tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

 

22 marzo 2021

LE CITTA’ COME SERBATOI DI STOCCAGGIO DEL CARBONIO – UNO STUDIO FINLANDESE DICE COME: EDIFICI IN LEGNO!

Sebbene gli edifici producano un terzo delle emissioni di gas serra, è emerso che essi potrebbero rappresenterà una delle soluzioni di mitigazione del cambiamento climatico più efficaci in termini di costi. Tra i materiali da costruzione, il legno non solo produce meno emissioni secondo la valutazione del ciclo di vita, ma può anche immagazzinare carbonio. Questo studio mira a stimare il potenziale di stoccaggio del carbonio dei nuovi edifici europei tra il 2020 e il 2040. Sebbene esistano studi su questo tema, essi presentano principalmente stime approssimative o sono basati su un piccolo numero di casi di studio.

Per assicurare una stima affidabile, sono stati selezionati ed esaminati 50 edifici sono stati selezionati e rivisti. È stato calcolato lo stoccaggio di carbonio per m2 di ogni caso calcolato e sono stati identificati tre tipi di edifici in legno in base alla loro capacità di capacità di stoccaggio del carbonio. Infine, sono stati generati quattro scenari di costruzione europei basati sulla percentuale di edifici costruiti in legno e al tipo di edifici in legno. La CO2 annuale catturata varia tra 1 e 55 Mt, il che equivale a un valore compreso tra l’1% e il 47% delle emissioni di CO2 dell’industria del cemento in Europa. Questo studio trova che la capacità di stoccaggio del carbonio degli edifici non è significativamente influenzata dal tipo di edificio, dal tipo di legno o dalle dimensioni dell’edificio, ma piuttosto dal numero e dal volume degli elementi in legno utilizzati nei componenti strutturali e componenti strutturali e non strutturali dell’edificio. Si raccomanda che i responsabili politici che mirano a l’edilizia a zero emissioni di carbonio si concentrino sul numero di elementi in legno negli edifici piuttosto che indicatori più generali, come la quantità di costruzioni in legno, o anche indicatori indiretti dettagliati indicatori indiretti dettagliati, come il tipo di edificio, il tipo di legno o le dimensioni dell’edificio. Viene proposto uno scenario pratico per i decisori europei, e viene discusso il ruolo del legno nella certificazione degli edifici verdi.

Al seguente link l’articolo completo in lingua originale:

https://iopscience.iop.org/article/10.1088/1748-9326/aba134/pdf

SCA.LE-UP: risultati analisi

Sono stati prelevati presso le aziende partner diverse tipologie di residui di lavorazione: truciolo derivante da lavorazione di CLT, refili derivanti dalla lavorazione/assemblaggio di legno lamellare e CLT, legno vergine (Figura 1). Per il prelievo e la preparazione dei campioni da sottoporre ad analisi sono state seguite le rispettive norme ISO di riferimento UNI EN ISO 18135:2018 (campionamento) e UNI EN ISO 14780:2019 (preparazione del campione).

I campioni stessi sono stati conferiti al Laboratorio ABC del Dipartimento TESAF dell’Università degli Studi di Padova, per lo svolgimento delle analisi. Le analisi svolte dal Laboratorio ABC hanno seguito gli standard e i protocolli definiti dalle normative di riferimento accettate internazionalmente.

Allo stato attuale, sono stati analizzati un totale di 6 campioni prelevati presso 3 ditte venete.

Tali campioni sono così suddivisi:

  • 3 campioni di truciolo;
  • 1 campione proveniente dalla lavorazione dei pannelli X-Lam (refilo bordo);
  • 1 campione proveniente dalla lavorazione dei pannelli X-Lam (refilo parte centrale);
  • 1 campione composto da refili misti di legno massiccio e legno lamellare.

I risultati delle analisi dei contenuti degli elementi sopracitati e delle ceneri sono stati confrontati con i valori limite stabiliti dalla UNI EN ISO 17225-2:2014 relativa al pellet e dalla UNI EN ISO 17225-3:2014 relativa alle bricchette (Tabella 2). In Tabella 2 vengono presentati, in forma grafica e riassuntiva, gli esiti ottenuti dalle prove, raggruppati per tipologia di sottoprodotto, rispetto ai valori limite della classe di qualità A1. Dai primi risultati emerge l’ottima qualità dei residui di lavorazione esaminati, rientrando, salvo un’eccezione, nei valori limite della norma per la certificazione del potenziale prodotto in classe A1, con la possibilità quindi di vendita all’utente privato per uso domestico. L’unico valore che supera di poco i limiti della norma è l’azoto. Tale valore, pur rientrante nei limiti della classe A2, deriva da un unico campione composto da refili di CLT e costituito da pezzi di bordo prodotti durante l’assemblaggio dei pannelli, contenenti quindi un eccesso, con conseguente fuoriuscita, di colla poliuretanica.

Sulla base dei primi risultati delle analisi di laboratorio, della raccolta dati tramite consultazione della bibliografia e da sondaggi presso le aziende, verrà redatto uno studio di fattibilità con analisi costi-benefici, che permetterà di esprimere, basandosi su dati scientifici, l’entità del vantaggio economico ed ambientale derivante dall’utilizzazione degli scarti da legno ingegnerizzato come biocombustibile, valutando il loro utilizzo come fonte di energia piuttosto che la loro eliminazione come rifiuto.

In parallelo è stato avviato un confronto con gli enti certificatori di competenza per l’inizio della procedura di prototipazione e certificazione del biocombustibile oggetto di analisi. Sono stati da poco prelevati presso la Ditta Bozza Srl i campioni di bricchetta per le analisi, coadiuvati da @Enama – Ente Nazionale Meccanizzazione Agricola, che ha eseguito una verifica preliminare per analizzare dal punto di vista delle certificazioni i punti di forza e le criticità aziendali della produzione industriale del biocombustibile.

Sulla scorta dei risultati finora ottenuti sia dal progetto CORE-WOOD che da SCA.LE-UP e con il documento redato da ENAMA si potrà sollecitare il legislatore affinché siano aggiornate le normative di riferimento.

PNRR risorse per il comparto forestale

La bozza di Piano nazionale di ripresa e resilienza, trasmessa dal Governo al Parlamento il 15 gennaio, rappresenta un ulteriore passo verso la compiuta definizione del Piano che dovrà essere predisposto dal nostro Paese, entro il 30 aprile, per accedere ai fondi di Next Generation EU (NGEU), il nuovo strumento dell’Unione europea per la ripresa che integra il Quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027, con investimenti per 222,9 miliardi.

Ci saranno risorse adeguate anche per il comparto foresta-legno?

Nella sua ultima redazione, a livello di settore forestale, il piano prevede un intervento specifico denominato “Forestazione e tutela dei boschi”, atto a mitigare il rischio idrogeologico, fenomeno costante nel territorio nazionale, grazie ad azioni estensive di gestione forestale sostenibile, ad interventi di manutenzione e sistemazione straordinaria delle opere di idraulica forestale e ad interventi di manutenzione del territorio rurale, dei canali e della rete idrica minore.

Tuttavia, la precedente proposta di adibire a tali interventi una dotazione finanziaria di 1 miliardo di euro, spendibili nei prossimi 6 anni, è stata annullata, rlegando alle risorse FEASR e, a cascata ai PSR regionali dei singoli Stati membri, tale compito. Questa mancata visione d’insieme e rafforzamento del settore forestale con i servizi ecosistemi ad esso associato cozzano fortemente con l’idea di rinascita sostenibile. Fonte: https://foresta.sisef.org/pdf/?id=efor3751-018

Per maggiori approfondimenti si rimanda al Report BOSCHI E FORESTE NEL NEXT GENERATION EU (Coldiretti, Symbola, Bonifiche Ferraresi): https://www.symbola.net/ricerca/report-boschi-foreste/